Inizieranno presumibilmente nella primavera del 2022 i lavori per il secondo ponte sull'Adige tra Rosolina e Isolaverde, destinato a sbarrare la risalita al cuneo salino dalla foce del fiume verso monte, e a migliorare di gran lunga la viabilità tra due aree a vocazione fortemente turistica. L'iniziativa è stata presentata ieri sera all'auditorium Sant'Antonio di Rosolina dagli artefici del progetto, ovvero il consorzio di bonifica Delta Po con il presidente Adriano Tugnolo e il direttore ingegner Giancarlo Mantovani, il Comune di Rosolina con il sindaco Franco Vitale, il Comune di Chioggia con il sindaco Alessandro Ferro.
All'importante spiegazione erano presenti anche la prefetto di Rovigo Maddalena de Luca, la consigliera regionale Erika Baldin, l'ex consigliere Lucio Tiozzo, numerosi tecnici e professionisti, le associazioni di categoria dell'agricoltura come Coldiretti e il consorzio di tutela del radicchio di Chioggia IGP, i referenti del parco del Delta e gli operatori turistici di Sottomarina, dagli albergatori dell'ASA ai concessionari balneari riuniti in ASCOT.
I caratteri dell'opera sono stati illustrati dall'ingegner Mantovani: «Il ponte rende funzionale la barriera antisale già esistente, e che non può ulteriormente essere alzata. Sarà costruito 600 metri a valle rispetto all'attuale, consterà di due corsie carrabili di larghezza 8 metri, 3 metri la larghezza della pista ciclabile. Il ponte poggerà direttamente sui due argini, senza altre campate, e sarà alto 6 metri sopra il pelo dell'acqua. Le paratoie sotto il ponte, necessarie a bloccare il cuneo salino, verranno abbassate usando alcune carrucole. Si cercherà di raccogliere tutti i rifiuti galleggianti prima che arrivino alla foce, e ci sarà una conca di navigazione non governata da presenza umana».
Nel mutuare le buone pratiche da altre zone, Mantovani conferma che «quando saranno operativi il secondo ponte sull'Adige e quello sul Brenta, sarà possibile andare in Emilia senza più percorrere la Romea»: la scorsa settimana l'incontro decisivo a Roma per sbloccare il denaro, ovvero 20 milioni che arriveranno dal governo a partire dal 2021. Quindi la gara d'appalto nel 2022 e, se non ci saranno ricorsi già noti altrove, le opere inizieranno durante la primavera 2022.
Ai due Comuni - ricorda il presidente Tugnolo - spettano i collegamenti, le strade, le rampe: «L'Autorità di Bacino ha dato un grosso aiuto. Ne beneficierà tutto l'Adige, quando l'opera funzionerà soprattutto nei mesi più caldi con la scarsità d'acqua», aggiunge il consorzio di bonifica. Di «visione d'insieme e lungimiranza» parla la prefetto De Luca, mentre il sindaco di Rosolina Vitale esprime la sua «grande gioia per la comunità, un sogno diventa realtà, e anzi abbiamo fatto annunci sotto tono proprio per premiare la concretezza. Continuiamo a credere nel territorio, fonte di lavoro: non è giusto che i giovani facciano le valigie».
Dal canto suo il primo cittadino di Chioggia Alessandro Ferro parla di «suggello dell'intesa fra i due territori nell'economia e nel turismo, secondo le rispettive peculiarità. Con tre milioni di presenze annue si potrà creare un distretto turistico di prim'ordine». Ora - e ne è ben consapevole il sindaco Ferro - il secondo ponte sull'Adige deve essere replicato con quello sul Brenta, che proprio in questo periodo di imminenti lavori tornerebbe oltremodo utile: «Magari la posa della prima pietra avverrà durante il nostro mandato», scherza Ferro con Vitale, nella speranza che sia davvero così vicino.
"Prima mangiare, poi filosofare".
RispondiEliminaQuesta è nuova!!
Che filosofia ha studiato il nostro sindaco?
Se fa citazioni, almeno siano corrette!!!